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PARCO NATURALE IL BOSCO DELLE QUERCE

Data di nascita:  1986
Residenza: Seveso e Meda
Ente gestore: Comune di Seveso
Sede: Via Ada Negri Seveso (ingresso principale)
Indirizzi utili: Via Ada Negri Seveso. www.boscodellequerce.it;
Sede amministrativa: via Redipuglia, 50. Tel 0362517208
Superficie: 42,8 ha
Il parco è aperto tutto l´anno secondo i seguenti orari:
Maggio-Settembre
Giovedì ore 9.00-21.00
Venerdì ore 9.00-21.00
Sabato ore 9.00-21.00
Domenica ore 9.00-21.00
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Ottobre-Novembre
Sabato ore 9.00-19.00
Domenica ore 9.00-19.00
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Dicembre-Febbraio
Sabato ore 9.00-17.00
Domenica ore 9.00-17.00
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Marzo-Aprile
Sabato ore 9.00-19.00
Domenica ore 9.00-19.00

CARATTERISTICHE

Il Bosco delle Querce viene costituito sul territorio maggiormente inquinato dalla nube tossica (Zona A) che si sprigionò il 10 luglio del 1976 dalla fabbrica ICMESA di Meda e che conteneva, tra le altre sostanze tossiche, anche la diossina (2,3,7,8 TCDD).
L’area fu interamente bonificata attraverso la demolizione dei fabbricati esistenti e l’asportazione del terreno superficiale. Questa decisione fu presa dopo un dibattito durato anni.
Oggi il Bosco è il luogo simbolico della lotta contro quell’inquinamento, rappresenta la fatica per recuperare un ambiente seriamente compromesso e l’impegno per non perdere la memoria  dell’incidente;  è un segno della capacità umana di rispondere con forza di volontà, solidarietà e   competenza al danno ambientale provocato da superficialità e noncuranza del prossimo. 

Il Bosco delle Querce di Seveso e Meda è un’area forestale di origine antropica, la cui composizione vegetale è ispirata ai vicini boschi originari, costituiti in prevalenza da Farnia, Pino silvestre, Betulla, Carpino bianco, Ontano nero e Salice bianco. La tipologia più diffusa è rappresentata dal prato alberato, a cui si alternano zone ad arbusteto, diffuso soprattutto in corrispondenza delle due vasche di Seveso e di Meda. All’interno di questa matrice si inserisce un bosco ad evoluzione spontanea, caratterizzato da un ricco sottobosco, che costituisce un’area a vocazione naturalistica ad accesso limitato.
Gran parte del territorio del Bosco delle Querce è costituito da ambiente boschivo, un sistema verde costituito da alberi ad alto fusto ed arbusti, frammisti a radure e prati. Il bosco e le aree ricreative, nel loro insieme, consentono di mantenere elementi e scorci di alta naturalità.
Tra Farnie, Carpini e Betulle, si possono udire il tambureggiare del Picchio rosso maggiore e il canto di Cinciallegre, Capinere e Scriccioli o riconoscere, anche se meno comuni da rintracciare, le voci delle altre due specie di picchi: il Picchio verde e, solo nel periodo estivo, il Torcicollo.
Nei punti dove è possibile addentrarsi nelle aree più dense di vegetazione è possibile incontrare il Riccio o, dopo la pioggia o al calare della sera, la Raganella, un piccolo anfibio arboreo che frequenta le aree boscate.
Passando in prossimità delle zone ad arbusteto, è possibile incontrare l’Averla piccola, un abilissimo predatore di grossi insetti, e la Sterpazzola, mentre nelle radure o nei prati, tra piante officinali, come Tarassaco e Verbena, ed essenze dai fiori colorati, come Malva e Trifoglio, si può osservare il volo di qualche coloratissima farfalla, tra cui spiccano, per la loro appariscenza e per le loro dimensioni, il Macaone e il Podalirio.
Una camminata a ridosso di un prato può favorire l’avvistamento di un Coniglio selvatico o l’osservazione di un Gheppio a caccia di grossi insetti.
Giungendo, infine, nelle aree maggiormente colonizzate dal rovo e dagli arbusti, si incontrano più facilmente i Rettili, come la Lucertola muraiola e il Biacco, un serpente dalla colorazione giallo-verdognola e dalle notevoli dimensioni, ma assolutamente innocuo. All’interno dell’area naturalistica, le specie vegetali prevalenti sono la Farnia, l’Acero campestre e la Quercia rossa, una specie esotica, ma dagli splendidi colori autunnali delle foglie. Sono, inoltre, presenti, presso le acque basse a fangose degli stagni, alcune specie rare e protette, come la Lisca maggiore o Mazzasorda. La zona umida dell’area è, dunque, un habitat ricco di specie: in primavera, ospita ad esempio la nidificazione della Gallinella d’acqua, mentre in inverno, consente l’osservazione dell’Airone cenerino e della Folaga. Presso gli stagni del Bosco sono presenti anche altre due specie di anfibi oltre la  Raganella: la Rana verde e il Rospo smeraldino.

 

 

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